Elena Cerkvenič, l’autrice di questo toccante memoir, incontra un giorno la follia, che piomba nella sua vita come un fulmine a ciel sereno.
Schizofrenia: è questa la diagnosi dell’ospedale psichiatrico in cui viene ricoverata. Tornata a Trieste, città in cui è nata, inizia un lungo e profondo viaggio interiore, durante il quale impara a mettere la propria malattia “all’angolo” e ad amarla come parte di sé.
Ne scaturiscono pagine pregne di emozioni, un racconto dettagliato in forma di diario che mostra, senza retorica né falsità, che anche quando la follia sembra annichilire tutto c’è ancora spazio per una vita piena in cui poter pronunciare la parola felicità.
Sullo sfondo troviamo la Trieste di Franco Basaglia, il genio che ha reso possibile tutto questo. “Era tempo che mi premeva dentro. Ma solo oggi, all’improvviso, è diventato urgenza. Il pensiero di consegnare la storia della mia sofferenza mentale alle pagine di un diario. Mi è faticoso, a volte, ricordare. Mi è faticoso scrivere. Tutti i giorni, mi rendo conto, è impossibile. Ma so che nel dolore sono stata fortunata e voglio continuare, come posso, quando posso.”
La prefazione al libro è di Francesca de Carolis, la postfazione di Peppe Dell’Acqua. La presentazione del libro con la presenza dell’autrice troverà spazio a Gorizia, dove Basaglia operò prima di arrivare a Trieste, nell’ambito della rassegna letteraria, edizione autunnale, Il libro delle 18.03.