Il premio Roberto Visintin – scrive Matteo Femia vincitore del Premio Roberto Visintin 2021 – è come quei venti e quelle acque capaci di superare ogni argine imposto, perché dedicato a un uomo che attraverso l’amore per la cultura, la letteratura e la Storia aveva fatto della volontà di condivisione e della sete di conoscenza le pietre miliari della propria esistenza. L’associazione Apertamente e la famiglia di Roberto proseguono così nel solco da lui indicato e nel modo migliore per rendere onore alla sua figura: con un premio che porta il suo nome e con cui si promuovono le mescolanze fertili, il plurilinguismo fruttuoso, la memoria condivisa di questi territori, dove la frontiera tra idee, popoli e mercati è stata spesso virtuosa, talvolta sanguinosa, certamente mai banale.
Il premio Visintin rappresenta alla perfezione il tratto migliore di queste zone di confine: è l’azione di uomini che costruiscono e non distruggono. E’un ponte simbolico su quell’Isonzo che oggi si muove placido tra Nazioni differenti e amiche, portandosi dietro il suo carico di Storia tumultuosa e turbolenta, senza mai dimenticare. Scorrendo nel suo flusso millenario, infine, si tuffa in quel mare che si chiama non solo Mediterraneo, ma anche Nova Gorica – Gorizia Capitale della Cultura Europea 2025. Sospinto da venti che non necessitano passaporto.
Sono “La sopravvissuta” di Irma Hibert e “La cicala di Belgrado” di Marina Lalovic i libri vincitori ex aequo del premio dedicato a Roberto Visintin. E’ quanto deciso dalla Commissione Giudicatrice del Premio, composta dal Presidente Enzo D’Antona e dai commissari Cinzia Benussi e Stefano Pizzin. Il premio verrà consegnato il 5 maggio a Sagrado, nell’ambito della rassegna letteraria Il libro delle 18.03.
Si tratta di due libri per molti aspetti speculari che raccontano le tragedie della ex Jugoslavia da due punti di vista diversi e con stili differenti.
Il primo è una narrazione dell’assedio di Sarajevo, dal 1992 al 1996, dopo la dichiarazione d’indipendenza della Bosnia ed Erzegovina, visto attraverso gli occhi di un’adolescente che nel 1995 riesce a fuggire verso la Croazia, per poi approdare in Italia, presso alcuni parenti a Trieste. Con grande semplicità e tenerezza, nell’insieme e nei particolari, vengono descritte la paura quotidiana, la ricerca del cibo nella città assediata, le privazioni e l’affannosa voglia di affermare la normalità mentre esplodono le bombe e si è sotto il tiro dei cecchini.
Il secondo libro – “La cicala di Belgrado” – è, invece, un ritratto urbano, il racconto di una città, incentrato non soltanto sui luoghi fisici, ma soprattutto sulla sua anima più profonda e sulla sua essenza. Anche qui la protagonista è una ragazza che attraversa quegli anni del progressivo scioglimento della Jugoslavia e racconta – parlando della vita e dei quartieri di Belgrado – il regime e le guerre di Milosevic, fino al bombardamento della Nato del 1999 e al suo successivo trasferimento in Italia.
Sono due libri diversi e sono due vite parallele. Le protagoniste oggi sono due donne poco più che quarantenni. Marina Lalovic da Belgrado è una giornalista della redazione esteri di Rainews e collabora con Radio Rai 3. Irma Hibert da Sarajevo ha insegnato all’Università di Trieste e ha un dottorato di ricerca in Letteratura spagnola moderna e contemporanea presso l’Università di Lubiana. Proprio per questa specularità dei due libri e delle autrici, la giuria ha deliberato di assegnare a entrambe il primo premio ex aequo.
L’ambizione dell’Associazione è quella di consolidare questo premio, in modo di promuovere e premiare la ricerca e l’ingegno dei giovani autori della Regione.
I promotori intendono espandere sia la platea dei possibili concorrenti che gli ambiti tematici di riferimento, così da riflettere sempre meglio il ventaglio di interessi che Roberto Visintin ha coltivato, valorizzando allo stesso tempo la memoria di ciò che ci ha lasciato.
“Apertamente” da anni è un punto di riferimento fondamentale nel panorama culturale del Friuli Venezia Giulia e, con questa iniziativa, si conferma uno dei sodalizi più importanti nella promozione e divulgazione culturale del nostro territorio.
Paolo Polli
Direttore Associazione culturale Apertamente