C’è chi se ne infischia di ostacoli, muri e confini di ogni tipo.
Il vento, innanzitutto, libero di essere lo stesso al di qua e al di là di reti divisorie per altri ma non per lui. L’acqua, che si muove impetuosa tra coste separate da mari e oceani richiedenti rispetto da chi li sfida, e che come fiume si fa largo testarda, tra sponde diverse per chi le abita ma non per chi come lei ci passa la vita in mezzo. E poi ci sono gli uomini, che con le loro azioni costruiscono ponti per unire e non scavano trincee per allontanare, e usano le proprie parole per ricordare e non dimenticare, modellandole, come fanno il vento con la natura e l’acqua con la roccia, per abbellire e non per abbruttire.
Il premio Roberto Visintin è proprio come quei venti e quelle acque capaci di superare ogni argine imposto, perché dedicato a un uomo che attraverso l’amore per la cultura, la letteratura e la Storia aveva fatto della volontà di condivisione e della sete di conoscenza le pietre miliari della propria esistenza. L’associazione Apertamente e la famiglia di Roberto proseguono così meritoriamente nel solco da lui indicato e nel modo che più rende onore alla sua figura: attraverso questo riconoscimento che porta il suo nome, con cui si promuovono le mescolanze fertili, il plurilinguismo fruttuoso, la memoria condivisa di questi territori dove la frontiera tra idee, popoli e mercati è stata spesso virtuosa, talvolta sanguinosa, certamente mai banale.
Il premio Visintin rappresenta quindi alla perfezione queste zone di confine: è l’azione di uomini che costruiscono e non distruggono. E’ a tutti gli effetti un ponte simbolico proprio su quell’Isonzo che oggi si muove placido tra Nazioni differenti e amiche, portandosi dietro il suo carico di Storia tumultuosa e turbolenta, senza mai dimenticare. Scorrendo nel suo flusso millenario, si tuffa infine in quel mare che si chiama non solo Mediterraneo, ma anche Gorizia-Nova Gorica Capitale della Cultura Europea 2025. Sospinto, ovviamente, da venti che non necessitano passaporto.
Apertamente