a cura di Alessio Fornasin, Andrea Guaran, Gian Pietro Zaccomer – editore: ForumForum
Oggi, gli stranieri in Italia sono oltre 5 milioni e nella nostra regione sono quasi 110.000. Valutare i loro comportamenti in ordine al livello di integrazione e alla partecipazione alla vita sociale assume una rilevanza tutt’altro che marginale, e che ci riguarda tutti.
Spesso, le ricerche sugli stranieri sembrano non tenere conto di un aspetto che invece è essenziale per capire i loro comportamenti, siano essi sociali, economici, demografici. Gli stranieri vengono studiati come se avessero caratteristiche omogenee e queste caratteristiche sono poi messe a confronto con quelle del complesso dei cittadini italiani, offrendo non delle letture inesatte ma certamente comportando delle semplificazioni nel processo di analisi. Sebbene in ogni popolazione, come è ovvio, si osservi una certa eterogeneità, essa non è mai così ampia come quella che invece si può osservare tra più popolazioni, in questo caso la moltitudine di gruppi di diversa provenienza che contraddistingue il mosaico degli stranieri residenti nel nostro paese. A parte il loro numero, distinto per paese di provenienza e per genere, le statistiche ufficiali li considerano in blocco. Nel dettaglio, infatti, non sappiamo nemmeno qual è la loro distribuzione per età, per tacere, poi, delle caratteristiche demografiche comunemente rilevate dalle statistiche ufficiali, come la sopravvivenza o la fecondità.
La linea comune dei lavori raccolti in questo volume è di studiare la presenza straniera in Friuli Venezia Giulia non come un irrealistico insieme unico e omogeneo di persone, al limite ripartito per area geografica e paese di provenienza, ma come un insieme di gruppi con caratteristiche estremamente varie. La presenza straniera nella nostra regione è oramai una realtà consolidata. Essa si rinnova ogni anno per effetto di nuovi arrivi, anche di alcune ripartenze, e per la normale dinamica demografica: molti figli di stranieri, infatti, nascono nel nostro paese. Gli immigrati residenti provengono da oltre cento paesi del mondo, con cultura, tradizioni, lingua e, spesso, religione diverse. Gli adulti sono inseriti o tentano di inserirsi nel mondo del lavoro, anche come imprenditori. I più giovani frequentano le scuole. Tutti sono coperti dal sistema di welfare. Negli ultimi anni, un numero sempre più consistente di stranieri ha ottenuto la cittadinanza italiana e altri l’avranno in futuro, ma molti di essi sono venuti al mondo e hanno vissuto all’estero, a volte anche per tanti anni. Sono a tutti gli effetti italiani, ma, se così si può dire, sono anche ‘ex stranieri’, vettori importanti di significativi e arricchenti processi transculturali. I flussi migratori passati, attuali e futuri, e le trasformazioni nel numero e nella composizione demografica di questi nuovi residenti e cittadini impongono alla nostra società e al nostro sistema risposte sempre nuove e possibilmente in linea con le richieste avanzate. Questo volume parla proprio delle sfide che l’immigrazione ci pone e dei diversi modi attraverso i quali possono essere affrontate.
I lavori inseriti in questa raccolta sono stati quasi tutti presentati agli incontri dell’Officina ‘Demografia e territorio’ tenuti a Pordenone (2018) e a Gorizia (2019).
L’intervento di Roberto Costa della sede dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) di Trieste offre una panoramica generale sui flussi migratori nazionali e regionali. Dopo una breve introduzione ai tre grandi periodi storici delle migrazioni che hanno interessato il Belpaese dall’unificazione in poi, il saggio conferma che, sulla base dei dati ufficiali, l’Italia e certamente il Friuli Venezia Giulia si sono trasformate da ‘terre di emigrazione’ a ‘terre di immigrazione’. Per questi nuovi flussi di stranieri in entrata, si tratta soprattutto di fenomeni migratori ‘da spinta’, ossia legati alla ricerca di migliori condizioni economiche e sociali rispetto ai paesi di origine, ossia di quelli che spesso vengono brevemente definiti sulla stampa come ‘migranti economici’.
In tempi più recenti, la crisi economica che ha investito il paese a partire dal 2008 ha sicuramente influito sui movimenti migratori non solo in entrata, ma anche verso l’estero. In tale quadro, l’analisi della tassonomia dei migranti assume una notevole importanza. In questo senso il lavoro di Costa rappresenta la solida base del Quaderno di Cantiere Friuli di Gian Pietro Zaccomer, volume che ora può anche essere scaricato gratuitamente all’indirizzo https://cantiere-friuli.uniud.it/fileadmin/user_upload/Nuova_emigrazione.pdf, dedicato alla Nuova Emigrazione ossia al fenomeno dell’espatrio dei connazionali con alta qualifica, più noto nella lettura scientifica come ‘brain drain’ e sulla stampa italiana come ‘fuga di cervelli’, in particolare alla propensione all’espatrio dei laureandi dell’Università di Udine.
Il lavoro di Fabiana Fusco, docente di Linguistica presso l’Università di Udine, propone, invece, una lettura della componente straniera e della ricchezza che questa rinnovata presenza, quasi ventimila studenti, introduce all’interno del mondo della scuola e conseguentemente nelle singole comunità sociali locali. Si tratta di un significativo patrimonio culturale e in particolare linguistico che la scuola, indipendentemente dall’ordine e grado, non è ancora nelle condizioni di valorizzare al meglio. Va considerato infatti che gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano gli istituti scolastici presenti sul territorio regionale rappresentano molte decine di nazionalità diverse. Questa varietà plurale delle provenienze e del patrimonio linguistico e culturale che caratterizza le classi delle scuole del Friuli Venezia Giulia, in linea con il quadro nazionale, restituisce «l’immagine di un mondo fortemente articolato e diversificato al proprio interno, che richiede modalità di approccio e di intervento rispettose della diversità ma con un’attenzione prioritaria alle dimensioni trasversali alle singole appartenenze». L’attenzione dell’autrice mira in particolare a sostenere le notevoli opportunità connesse a una educazione linguistica in contesti classe caratterizzati dalla pluralità delle lingue conosciute e utilizzate. La sfida sta proprio nel saper comprendere, soprattutto a partire dal corpo docente, che «le competenze in lingua di origine (L1) possono essere trasferite nella L2, a condizione che lo sviluppo di entrambe proceda in sinergia», come sottolinea l’autrice, e non si crei la situazione che per promuovere, giustamente, l’impiego corretto della lingua italiana si favorisca però la progressiva perdita dell’uso di quella madre, determinando così un processo di impoverimento linguistico e culturale che ha ricadute sull’intera società.
Il lavoro di Laura Rizzi, docente di Econometria presso l’Università di Udine, scritto con Michele Gobbato, Antonella Franzo e Loris Zanier si concentra sulla partecipazione delle donne di cittadinanza straniera al programma regionale di screening pap-test, e verifica quali sono le differenze nei livelli di partecipazione sulla base di questa caratteristica. Al di là dello specifico oggetto di studio, l’articolo dimostra come la cittadinanza, e quindi le esperienze e i valori culturali maturati nei paesi di origine, influisce sui comportamenti e in particolare sui rapporti con la sanità pubblica. Secondo gli autori, leggere al meglio queste differenze di comportamento permetterebbe non solo di migliorare i livelli di salute della popolazione femminile, ma anche di regolare con più efficacia i finanziamenti alla sanità pubblica regionale. Si tratta come si può ben capire, di aspetti cruciali, che vanno ben oltre le questioni inerenti la sola componente straniera in Friuli Venezia Giulia. La quantità degli investimenti nella sanità e la loro allocazione rappresentano, infatti, alcune tra le sfide più importanti del prossimo futuro, soprattutto in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, che tendenzialmente assorbirà sempre più risorse, e alla contrazione di coloro che saranno in età lavorativa.
Dopo i tre interventi più articolati il libro propone due schede tematiche riguardanti rispettivamente la scuola e l’imprenditoria. Alessandra Rosset, dirigente presso il Centro provinciale di istruzione degli adulti di Pordenone, tratteggia le caratteristiche organizzative e il ruolo esercitato dalle strutture educative a vantaggio dell’utenza adulta, anche in relazione alla cospicua componente straniera degli iscritti ai diversi corsi che queste strutture formative erogano. In particolare a favore di quest’ultima categoria il Centro propone i corsi di alfabetizzazione in italiano come lingua seconda e quelli di educazione civica funzionali al superamento delle prove di accertamento finalizzate all’acquisizione del permesso di lungo soggiorno.
Infine, il breve scritto di Mario Passon, responsabile dell’Ufficio di Statistica della Camera di Pordenone e Udine, vuole invece fornire un quadro di riferimento relativo all’anno 2018 per quanto riguarda le ‘imprese straniere’, ossia quelle in cui la partecipazione al controllo e alla proprietà dell’impresa è detenuta in prevalenza da persone nate all’estero. Nei limiti di una simile definizione, basata solo sul luogo di nascita, viene dimostrato come la presenza di questi operatori economici, in significativa espansione, sia ormai da considerarsi non come un elemento congiunturale, ma piuttosto come una componente strutturale dell’economia italiana. L’entrata dei cittadini nati all’estero sta diventando importante non solo per le piccole imprese, ma anche nelle posizioni di rilievo delle società di capitale: quelle guidate in maggioranza o totalmente da persone nate all’estero sono 1.412, cresciute del 34% rispetto al 2014.
Il libro si compone di cinque lavori diversi che propongono altrettante prospettive di lettura di un fenomeno complesso e non liquidabile in formule semplicistiche. Cinque proposte che cercano di mettere in luce come l’immigrazione non rappresenta solo un problema, ma offre anche delle opportunità.
Il libro dal titolo “Nuove comunità. La presenza straniera in Friuli Venezia Giulia”, facente parte della collana dei Quaderni di Cantiere Friuli, è scaricabile da https://cantiere-friuli.uniud.it/editoria-1/nuove-comunita