Cosa può accadere quando in un piccolo paese sloveno come Čepovan, il maestro di scuola indossa una divisa fascista e porta con sé una pistola?
Quando il pastore non sa difendere il suo gregge? Quando agli abitanti viene ordinato di rimuovere gli scuri dalle finestre e la lingua madre dalle loro bocche?
Attraverso i bambini, le donne e i vecchi di Čepovan si entra in un mondo “altro”, fatto di leggende e fatti storici, di azioni coraggiose e prepotenze in una lettura che è anche mistero, sogno, visione.
Sento ancora sotto le dita il pulsare di una terra che è frontiera. Mi è rimasto da quando ho concluso la lettura di queste pagine che ne cantano la tragica voce. Da queste parti capita che i gridi siano solo sussurri, ma restano comunque potenti invettive contro l’arroganza del potere, oggi come ieri amante dei muri, distruttore dei ponti. Un libro testimonianza.
Angelo Floramo