di Bianca Della Pietra del 9/1/2022
Nel mese di dicembre ho viaggiato un po’ e, trattandosi del periodo natalizio, ho potuto osservare addobbi urbani di diverso tipo.
A Ermoupoli, la città portuale dell’isola di Syros, in Piazza Miaouli, considerata una delle piu’ belle piazze della Grecia, troneggiano ai lati corti, due palle di Natale illuminate (come una già presente lo scorso anno a Monfalcone). Null’altro. Parliamo di uno spazio largo 140 metri e profondo 50.
Ma questo allestimento è utilizzato da mamme, papà e bambini, coppie, per essere attraversato, farsi selfie, giocare a calcio o rincorrersi. Due palle natalizie giganti usate come porte da calcio: roba da non credere.
Interessante in questa cittadina di circa 20.000 abitanti, capoluogo amministrativo delle Cicladi, la presenza di un Museo industriale con vecchi macchinari di origine inglese della metà del 1800 esposti all’aperto, senza barriere e la sede del corso di laurea in Design industriale. Un’idea che sarebbe possibile proporre anche nella nostra città dei cantieri, utile forse anche proprio per svincolarsi dal Cantiere.
Nella Piazza Syntagma ad Atene, un vivace allestimento luminoso con personaggi e trenino e la zona dedicata ai bambini era interamente percorribile e utilizzabile, passando da una struttura all’altra contemplando o correndo.
Tarnowskie Góry, cittadina di circa 60.000 abitanti nella Polonia meridionale, è uno dei più grandi scali di smistamento in Europa.
Nella piazza della parte antica della città troviamo un alto albero di Natale stilizzato e due simpatici Babbi, un maschio e una femmina che, arrivati su due rombanti moto, distribuiscono regali ai bambini e si fanno fotografare con loro. Per il resto gli addobbi sono molto semplici.
In una zona vicina troviamo una curiosa panchina dove è possibile ricaricare i propri dispositivi digitali e conversare comodamente seduti. L’alimentazione è con pannello fotovoltaico.
L’atmosfera natalizia di Cracovia puntava molto sull’illuminazione e sui colori e sui profumi dolci e speziati: un’immersione sensoriale da racchiudere in un barattolo e aprire ogni tanto, con cautela e parsimonia.
A Bratislava l’illuminazione natalizia era piuttosto sobria, forse in linea con il lockdown totale che la città stava vivendo.
Ad Alt-Köpenick, un distretto di Berlino, all’interno del cortile del municipio, per un pomeriggio, abbiamo preso parte ad un momento augurale dedicato in modo particolare ai bambini: fuochi per riscaldare l’aria, slitte con la pelliccia davanti ad uno schermo cinematografico su cui veniva proiettato un film per bambini, musica natalizia gestita sapientemente da un disc jokey e un Babbo Natale donna che distribuiva dolci doni. Oltre al tradizionale gluhwein leggermente alcolico, per i bambini era offerto quello analcolico. Un’atmosfera decisamente natalizia, calda e accogliente nella sua semplicità.
Alla fine, il rientro a Monfalcone.
Sono rimasta esterefatta dai recinti in cui sono racchiusi personaggi luminosi di vario genere, intoccabili ma a dire il vero, anche inguardabili. Una rassegna di sprechi di cui mi è difficile riconoscere il senso. Solo a Berlino, in una parte di Alexanderplatz ho visto un’accozzaglia simile ma, trattandosi di una specie di parco dei divertimenti, in questo senso era fruibile anche se a pagamento.
Ma la piazza non doveva essere un luogo di ritrovo? Dico il senso della piazza in generale e ancor più nel periodo natalizio. In questo periodo in cui ancora una volta le distanze sono importanti negli incontri a causa della pandemia, lo spazio è stato chiuso, delimitato da passaggi stretti in cui piuttosto che incontrarsi si corre il rischio di scontrarsi.
Per non parlare del rincaro dell’energia e delle bollette: un allestimento natalizio portatore di sobrietà e non di spreco, sarebbe stato un bell’esempio da parte dell’Amministrazione comunale. Non necessariamente tante luci corrispondono a tanta gioia e non sempre la portano. Ci vuole altro, qualcosa di più profondo e meno effimero per rassicurare e rasserenare le persone.
Per fortuna l’Epifania tutte le feste porta via e con esse gli addobbi brutti e inutili.