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Castello Alimonda e CCM. Una posizione da mantenere nell’interesse generale

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di Enrico Bullian e Carla De Faveri del 31/12/2020

Il Consorzio Culturale Monfalconese (CCM, di proprietà degli 8 Comuni “bisiachi”) ritiene di aver necessità di un centro multifunzionale di conservazione e gestione del patrimonio aggiuntivo alle strutture esistenti. Il CCM ottiene per questo dalla Regione FVG 1,4 milioni di € di finanziamento.

La manifestazione di interesse

Per l’individuazione dell’immobile il CCM attiva una manifestazione di interesse, alla quale arrivano 8 proposte da privati e 1 da un ente pubblico. Ci pare naturale che, verificata l’idoneità della struttura, la scelta ricada sull’unico immobile pubblico (Castello Alimonda), di proprietà peraltro di uno dei Comuni consorziati (Sagrado). Ci sembra razionale e perfino intuitivo pensare a questa soluzione che non necessita di atti di compravendita (con tutte le ulteriori variabili legate a un ente pubblico come soggetto acquirente), che si presenta in condizioni dignitose (il Comune proprietario riferisce che lavori di ristrutturazione esterna siano in via di completamento) e che “riempie” un bene pubblico sfitto. Inoltre, l’immobile è sito lungo il corso del fiume Isonzo in posizione baricentrica rispetto al territorio coperto dal Sistema bibliotecario provinciale, è adiacente a un polo scolastico, ha la disponibilità di un giardino e, volendo, di una dependance. Ci sembra anomalo, in un contesto simile, solo pensare di procedere all’acquisto di altri immobili privati.

La proposta

Come Amministrazione comunale di Turriaco iniziammo a sollevare la questione a metà 2020, presentando nuovamente una proposta diretta ed esplicita a ottobre, che ha innescato un dibattito pubblico sul punto. Ritenevamo (e riteniamo) ottimale attivare – a costo zero – un gruppo di tecnici dipendenti dei Comuni consorziati per verificare l’idoneità dell’immobile pubblico di Sagrado. Se questo fosse compatibile, eviteremmo inutili e costose Commissioni, lungaggini ed eventuali futuri acquisti di immobili da privati: in altre parole, la soluzione – a portata di mano – sarebbe già stata individuata. Sarebbe stato sufficiente che le Amministrazioni comunali si fossero assunte la responsabilità di orientarla verso l’immobile pubblico nell’interesse generale.

La situazione attuale

Contrariamente alla proposta, il CCM (e dunque i Comuni soci) ha proceduto con unmeccanismo “bizantino” per individuare l’immobile, scomodando addirittura un Comitato Scientifico e una Commissione Tecnica di esperti esercitanti la libera professione (con i relativi costi). Continuano a non apparirci chiare la natura dell’affidamento e dell’incarico ai Commissari e il mandato e le competenze attribuite alla Commissione Tecnica, ma – quel che è peggio – non ci pare chiara l’utilità. Tuttavia, non tutto è perso (anzi!) e dunque si auspica che questi Commissari, nell’interesse generale, possano individuare come prima opzione il Castello Alimonda. Poi ci sarà il successivo passaggio nell’Assemblea dei Sindaci, che doveva tenersi entro l’anno, ma che evidentemente slitta al 2021. In caso contrario, resta da chiarire quali Sindaci o loro delegati si assumeranno la responsabilità di acquisire un immobile privato nel momento in cui uno pubblico risulta disponibile. Responsabilità che ricadrà direttamente sugli amministratori che potranno votare o non votare tale scelta nell’Assemblea dei Sindaci. Per quanto ci riguarda, continuiamo a suggerire di non procedere con acquisti di immobili privati dal momento in cui è fruibile uno pubblico.

Le opzioni private. Motivazioni della scelta pubblica.

A questo punto non appare un mistero per nessuno che ci sono forze e persone che spingono per le soluzioni private o perlomeno le vedono positivamente, a partire da uno dei due ex Cinema di Ronchi e di Pieris, entrambi in lizza. Addirittura, già a fine dicembre 2019, uscivano sulle testate locali – inopportunamente – indiscrezioni sul possibile acquisto dell’ex Cinema Rio da parte del CCM, prima che fosse aperta la manifestazione di interesse, fossero stesi i criteri che doveva possedere l’immobile, fossero istituite le due Commissioni/comitati tecnico-scientifici. Già questo rende chiaro qual era – per alcuni – il punto di partenza e di approdo.

Faccio presente che due delle otto offerte provenienti da privati sono ubicate a Turriaco: un fabbricato industriale sito nella Zona artigianale e un complesso rurale nel centro del paese. Soluzioni potenzialmente molto diverse fra loro, la cui valutazione varia sulla base delle caratteristiche richieste all’immobile. Inizialmente anche noi – come Amministrazione comunale – saremo stati lieti di ospitare la nuova struttura del CCM: tuttavia, l’elemento chiave che sconvolge i ragionamenti precedenti è la partecipazione, possiamo dire a sorpresa, di un bene pubblico alla manifestazione di interesse. Ravvisata l’opportunità del Castello Alimonda, all’insegna di un’impostazione segnata dalla ricerca dell’interesse generale (che non è la sommatoria di tanti interessi privati), abbiamo immediatamente abbracciato questa scelta, rivedendo impostazioni antecedenti. Ragionando internamente a un Consorzio mandamentale e per un Sistema bibliotecario isontino, abbiamo dato il nostro apporto costruttivo, non rivolgendolo agli “appetiti” dei singoli Comuni e cercando di evitare che ogni Municipalità “tiri l’acqua per il suo mulino”: si possono cogliere le motivazioni che spingono i Comuni a cercare di portare l’investimento sul proprio territorio, ma non possiamo condividerne la scelta particolaristica, che difetta di visione d’insieme. Questa appare una visione miope, altrimenti – se ogni Comune ragionasse così – tutti vorrebbero portare la nuova sede del Consorzio sul proprio territorio. Ma l’interesse generale è altra cosa rispetto al piccolo cabotaggio. Per questo, invitiamo tutti i cittadini monfalconesi a visionare in particolare le proposte rimaste in lizza (e in particolare i due ex Cinema di Ronchi e di Pieris, e il Castello Alimonda): a nostro avviso sta nelle cose capire quale sia la collocazione migliore per un immobile da destinare a finalità culturali. Il nostro impegno per orientare la scelta verso il Castello Alimonda è dettato esclusivamente dal buon senso, dall’attenzione verso l’impiego di risorse pubbliche, da una battaglia delle idee slegata da qualsiasi tornaconto. In altre parole, se il Castello Alimonda fosse ubicato a Ronchi, noi saremmo a fianco di Ronchi. Visto che si trova a Sagrado, siamo a fianco del Sindaco Vittori che rappresenta quella municipalità.

La lettera del Sindaco di Sagrado Marco Vittori

In conclusione, per investire al meglio il contributo regionale, sarebbe già utile avviare una riflessione per trovare le migliori soluzioni progettuali per il Castello Alimonda, vista anche l’accorata lettera che è stata spedita dal Sindaco di Sagrado Marco Vittori l’11 dicembre 2020 a tutti i Comuni consorziati, nella quale si specifica che: “si conferma la messa a disposizione del Castello Alimonda e delle sue pertinenze, evidenziando che […] si possono tradurre da subito in economicità e ottimizzazione dei fondi disponibili; si precisa e si ribadisce che il finanziamento disposto dalla Regione per l’importo complessivo di € 1,4 milioni […] sarà sufficiente a garantire la riqualificazione dell’immobile per destinarlo alle finalità richieste dal bando di cui all’oggetto”. “La destinazione urbanistica dell’immobile è compatibile con la finalità richiesta dal bando del Consorzio. Inoltre, i contributi regionali già ricevuti per la ristrutturazione dell’immobile non presentano alcun vincolo che possano inficiare la creazione del Centro multifunzionale”. “Si conferma la massima disponibilità a trovare una soluzione giuridica che consenta al CCM la certezza di godere della fruibilità del bene per un periodo molto lungo, attraverso formule come il comodato d’uso gratuito o altra modalità non onerose, ribadendo la massima disponibilità al confronto, al fine di trovare la migliore soluzione per tutte le istituzioni pubbliche coinvolte”. A fronte di queste ulteriori garanzie, ci pare che perseverare su vie alternative appaia problematico. Infine, lo stesso Vittori invita “tutti i Sindaci interessati, ad effettuare un sopralluogo presso il Castello Alimonda: ciò permetterebbe di rendersi conto di persona delle grandi potenzialità che l’immobile offre, per il suo grande valore storico culturale, e che può essere messo a servizio dell’intera collettività del territorio mandamentale e isontino”. Chiaramente, come Amministrazione comunale di Turriaco, abbracciamo con entusiasmo questa opportunità e inizieremo il 2021 con questo sopralluogo.

Enrico Bullian

Sindaco di Turriaco

Carla De Faveri

Vice Sindaco di Turriaco con delega alla Cultura

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